E’ italiana. La chiamano “Anti Miley Cyrus” perchè non cerca ne provocazioni né gli scandali.
A poche settimane delle registrazioni della terza stagione di Violetta, Lodovica Comello ci parla del suo disco “Universo” e di come è iniziata la sua carriera da solista.
Alla sua nascita, nel nostro paese non si parlava d’altro che dei Mondiali. Era il 1990 e “Un’estate italiana” la Hit dell’anno.
Un giorno, la Disney la scelse per Violetta e, senza conoscere ancora perfettamente il castellano (lingua simile allo spagnolo), lei partì per Buenos Aires e si trasformò in una principessa. Televisione, Tour, ed ora anche un disco da solista: Universo. “Sogno di diventare ciò che è diventata Raffaella Carrà in questa terra” dice Lodo.
Con 47 anni meno dell’elettrica Raffaella, l’ “Anti Miley Cyrus”, come la soprannominano, è un mix di correttezza, raffinatezza e timidezza. E’ 23enne, ha un viso splendido e una vita molto fortunata. E’ cresciuta in una città di “montagne,laghi,campi e paradiso”. A 18 anni si trasferì a Milano per studiare in un accademia di musica,danza,recitazione e canto. 2 anni dopo il suo provino andò bene e si trasferì in Argentina. “Non sapevo niente di spagnolo, e l’audizione era completamente in spagnolo. Avevo lavorato con Laura Esquivel durante il tour europeo del Mondo Di Patty e quindi le ho scritto su Facebook chiedendole aiuto.
Attraverso Skype lei mi ha insegnato parola per parola questa lingua. “Pensavo non mi avessero scelto” racconta. Un mese di studio intensivo l’hanno aiutata molto. “Tutto il resto l’ho imparato qui. Da sola. Però ho perso il mio accento italiano…”
Lodovica – come la regina d’ Austria- ha un aspetto tipicamente Argentino. “Sono arrivata in Agosto, in pieno caldo italiano, ed io credevo fosse un paese tropicale, tutto salsa,merengue e cose esotiche. Però sono scesa dall’aereo e faceva un freddo cane! Il primo pensiero è stato ‘Che ho fatto? Perchè ho accettato?’. Ero esausta. Mi raggiunsero all’aereoporto e mi portarono alla mia nuova casa di Palermo. Quando mi presentarono Tini (Martina Stoessel che interpreta Violetta) e mi dissero che aveva solo 14 anni, ebbi un grande assalto di tenerezza.”
A 6 anni iniziò a suonare la chitarra, ossessionata dalla canzone “Lost Of Words” dei Pink Floyd che gli ha fatto ascoltare il papà. A 12 anni si lanciò sul canto ad una festa di famiglia. A casa sua in Friuli ascoltava continuamente Zucchero, Bruce Springsteen, U2 e Fabrizio De Andrè , e con tutte queste canzoni nella memoria, trasformo il suo PC in un CD.
Sei una perfetta ragazza Disney?
Si, sono una ragazza molto Disney. Tranquilla, a cui non piacciono né lo scandalo né la trasgressione.
Lavorare nella Disney non ti costringe a limitarti con un certo pubblico?
Non mi sento così. In questi dischi ho fatto diversi stili, per il pubblico giovane, sia per quello adulto. Sto cercando la mia personalità, il mio stile, giocando e provando. Il sentimento più forte della mia vita è ciò che sto vivendo e voglio farlo capire. Voglio dire a tutti che devono inseguire i propri sogni e,anche se troveranno tante porte sbarrate e molto “NO”, non devono dargli retta. I miei genitori mi hanno sempre detto “ Se semino 100 raccogli 10” quindi qualcosa si raccoglierà.
Vuoi approfittare della serie Violetta per continuare con il successo?
Non ne voglio approfittare, però certo voglio cambiare il mio stile e raggiungere, una volta per tutte, una carriera mia. Sono eccitata già al pensiero di vedere le mie locandine in giro per le città.
Sincera “Dodo” , come la chiamano, dicendo che si ispira a concittadine come Rita Pavone e che si vanta per aver doppiato nel film Monster University in Italia. Si era candidata per “Bailando Por Un Sueno, ma da subito le dimissioni: “Sarebbe divertente partecipare, ma penso che vi sia differenza tra la versione argentina e quella italiana, quest’ultima si chiama Ballando Con Le Stelle, e non c’è scandalo. Non voglio mettermi in difficoltà.”
Mimetizzata con il paesaggio palermitano, nei suoi discorsi nessuna traccia del suo DNA europeo.
Parla così bene lo spagnolo, che anche le sue fan italiane lo hanno imparato. “Sono più di prima. Quando mi incontrano mi offrono il matè. Sono molto dolci.”
La ragazza ha chiaro il suo destino: “So che voi ragazze mi prendono come esempio, ma dovete sapere che sono me stessa, anche se ho tutta questa fama. Ammiro Raffaella Carrà. Che donna! Non è più una ragazza, ma è piena di energia! Cerco di imitare ciò che ha fatto lei qui in Italia!”.
Fonte: www.clarin.com